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A undici anni il corpo cambia velocemente. E come il fiume che scorre, non è mai lo stesso. I piccoli frattali e le geometrie che lo compongono mutano ed evolvono. Sotto il divino moltiplicarsi c'è un'Anima che danza, che tace, che ascolta, che attende.
E lo fa seguendo il ritmo magico, la regola aurea, il punto di Dio. I rapporti profondi tengono conto dei ritmi, li rispettano. Perché non ci può essere ascolto e osservazione senza delicatezza. Fotografare il corpo di un figlio è un atto d'amore.
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